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  • Immagine del redattoreFrancesco Zingoni

INFLAZIONE: paura giustificata?


inflazióne s. f. [dal lat. inflatio -onis «enfiamento, gonfiatura», der. di inflare «gonfiare».

L’ultimo report mensile “Global Fund Manager Survey” di Bank of America (BofA) Global Research, condotto a livello globale tra i gestori di fondi, mette in evidenza che tra i timori dei grandi gestori c’è il ritorno dell’inflazione. Nonostante questo timore i gestori di fondi sono quasi totalmente investiti, ovvero non lasciano molto spazio alla liquidità in portafoglio, perché non c’è alcuna ragione per essere ribassisti sul mercato. Accanto al timore della ripresa dell’inflazione i gestori temono che la campagna vaccinale possa avere intoppi lungo il percorso e che le banche centrali possano abbandonare la campagna di stimoli monetari condotta fin qui con l’acquisto di obbligazioni statali.


Azioni e commodity sono ai massimi nei portafogli dei gestori come non accadeva dal 2011 e la liquidità è scesa sotto il 4% nei portafogli, mai così in basso dal 2013.

Questo porta a chiedersi se alcuni settori così amati dai gestori come il tecnologico non siano alla vigilia di una bolla. Un rischio che per i gestori non c’è, mentre preoccupa l’impennata dei prezzi.


L'aspettativa di una ripresa dell’inflazione potrebbe avere diverse conseguenze:

- il ritorno della volatilità sui mercati che accompagna l’assestamento delle economia globali assuefatte ai tassi zero che devono ricominciare a investire per la crescita.

- sul fronte azionario potrebbe verificarsi uno stop al rialzo anche se i gestori sono convinti che il recupero dei settori ciclici sia destinato a proseguire. In questo contesto, il reddito fisso è destinato a soffrire maggiormente, soprattutto sul fronte delle obbligazioni statali.

- un aumento del rischio per chi investe. Con il riallinearsi delle variabili macroeconomiche cambia anche la percezione del rischio che va rivalutato con un corretto esame di portafoglio che non guardi solo al rendimento, con una verifica dell’orizzonte temporale scelto in base ai propri obiettivi e la costruzione di un’allocazione bilanciata.





La maggior parte degli investitori e degli analisti è scettica sul fatto che una nuova era di inflazione stia per arrivare, data l'entità della devastazione economica lasciata sulla scia della pandemia e delle forze deflazionistiche a lungo termine come l'invecchiamento demografico, le catene di approvvigionamento globali e l'innovazione tecnologica.


Tuttavia, tenendo conto delle recenti dinamiche nei mercati sviluppati e nelle materie prime, è ampiamente chiaro che l'ambiente deflazionistico che abbiamo sperimentato negli ultimi trimestri è finito. Lo stesso è probabilmente vero per il periodo di inflazione bassissima che

è stato con noi per la maggior parte dell'ultimo decennio.




(fonte: Azimut Global View settimana 9, Financial Times, onlinesim)


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